Indice
Premessa
Introduzione
  Prima parte: Aspetti teorici
Capitolo primo: Il Business Plan - aspetti generali
Capitolo secondo: Aspetti teorici della pianificazione e programmazione aziendale
  Capitolo terzo: Sviluppo e analisi di un modello economico-finanziario su elaboratore
  Seconda parte: Sviluppo di uncaso aziendale
Capitolo quarto: Sintesi preliminare
Capitolo quinto: Descrizione generale dell'impresa
Capitolo sesto: Prodotti e servizi
  Capitolo settimo: Il piano di marketing
  Capitolo ottavo: Il piano tecnico operativo
Capitolo nono: Il piano economico-finanziario
  Capitolo decimo: Allegati
Bibliografia e note

 

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
FACOLTÀ DI ECONOMIA
   
Capitolo Nono:
IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO

9.1. CHIAVE DI LETTURA DEI PROSPETTI PREVISIONALI
In vista di un’ampia diffusione della tecnologia in analisi e del conseguente possibile ridimensionamento dei margini inizialmente molto elevati, comunque in equilibrio con il vantaggio che il cliente riceve, la M.M.C. Srl ritiene di investire i maggiori margini in prodotti e strutture organizzative adeguate a fronteggiare il nuovo mercato.
È in questo senso chiara l’intenzione dell’azienda di procedere gradualmente alla costruzione di una propria struttura appena le condizione economico – finanziarie lo permetteranno (previsto per il 2002).
Non essendo questa la situazione che si vuole analizzare, la nostra simulazione non prenderà in considerazione che gli investimenti strettamente necessari per lo svolgimento della gestione corrente, rimandando tutti i possibili sviluppi futuri attuabili con ulteriori finanziamenti ad altra sede e in un secondo tempo.

Per quanto riguarda la fattibilità finanziaria dell’iniziativa, qui di seguito sono riportati tre schemi prospettici RIEPILOGATIVI relativi a: conti economici previsionali, stati patrimoniali previsionali, flussi di cassa previsionali. Per un ulteriore approfondimento dei costi, ricavi, investimenti e indici fare riferimento all’ALLEGATO N. 4 (Dettaglio delle proiezioni economico – finanziarie).

9.2. EVENTI PRESUPPOSTI
Per la valutazione economica dell’iniziativa sono da considerare le seguenti ipotesi:
- Nel piano previsionale viene considerata l’I.V.A. (valore non trascurabile) su acquisti e vendite relativamente alla normale gestione e le imposte con il relativo fondo;
- Una nota particolare riguarda l’acquisto del macchinario, in quanto, in seguito alla triangolazione con l’estero avvenuta tra M.M.C., M.I.R. e C.M.T. (disciplinata dalla normativa interna: art.7 DPR 833/1972) non è stata applicata l’I.V.A.;
- In fase di simulazione si considera sempre un completo reinvestimento degli utili;
- Il primo anno non ci saranno emolumenti agli amministratori e ai soci operanti, ma solo rimborsi spese;
- Per la stesura dei bilanci prospettici sono stati stabiliti dei presupposti di conto economico (interessi passivi su fidi, costo annuale personale, royalty, costi di trasporto) e di stato patrimoniale ( giorni di dilazione per l’incasso, per il pagamento, giorni di giacenza in magazzino prodotti, ecc.) per la loro quantificazione fare riferimento all’ALLEGATO N.4 (Dettaglio delle proiezioni economico – finanziarie).
- Per l’incidenza dei costi variabili sulla produzione sono stati considerati i seguenti parametri:
--> Royalty il 5% sul venduto, fanno parte degli accordi contrattuali che accompagnano la licenza di sfruttamento;
--> Consumo materie prime il 15% sul venduto;
--> Costi di trasporto lo 0,5% sul venduto;
--> Altri costi variabili il 5% sul venduto.
Queste stime fanno riferimento alle indicazioni fornite da C.M.T. e determinate in base alle loro esperienze produttive.

9.3. PER UNA OBIETTIVA INTERPRETAZIONE DELLE VALUTAZIONI
Per una corretta interpretazione delle valutazioni che seguono e costituiscono l’analisi economico finanziaria di previsione dell’azienda nelle successive pagine, bisogna tenere in debita considerazione quelle che sono le ipotesi di fondo.
Nel nostro caso, infatti, per poter effettuare una simulazione e verificare la plausibilità dell’iniziativa imprenditoriale abbiamo ipotizzato che:
- Le azioni di marketing pianificate nel capitolo 4 raggiungano con successo l’obiettivo prefissato in termini di numero di commesse minimo da acquisire e si traducano nei relativi ricavi;
- Le stime dei costi rispecchino le indicazioni fornite da C.M.T..

Con queste ipotesi l’attività presenta una situazione positiva. Il management è però consapevole che vista la novità e particolarità dei materiali utilizzati per la produzione si potrebbero verificare impreviste diminuzioni nei ricavi o inaspettati aumenti dei costi totali. Tali variazioni potrebbero essere causate da problemi di messa a punto del processo, da scostamenti rispetto alle previsioni di vendita, o altre motivazioni. Nonostante tale evenienza, il piano economico finanziario è in grado di assorbire eventuali difficoltà per la presenza di ampi margini di ricavo. Nella tabella sottostante, a riprova delle affermazioni appena fatte, si procede al calcolo del margine di sicurezza.

 
2001
2002
2003
Fatturato previsto (L./ML)
1.010
2.010
3.670
Fatturato di pareggio (L./ML)
778
884
950
Margine di sicurezza (%)
23
56
74

Ecco che nel primo anno di produzione il fatturato può essere fino al 23% inferiore al previsto senza che ciò comporti una perdita per l’azienda, nel secondo il margine di sicurezza è del 56% e 74% nel terzo.
Prima di procedere all’analisi dei bilanci previsionali risulta essere necessaria un’ultima precisazione tecnica, tali bilanci sono stati elaborati con un foglio di calcolo che procede ai dovuti arrotondamenti per visualizzare solo numeri interi. Tale scelta da un lato è positiva per la semplicità che introduce nella lettura dei dati (assenza di numeri decimali) dall’altra può trarre in inganno il lettore. Ad esempio, la somma di due valori 313 e 5 può avere come risultato 317, infatti, tenendo in considerazione i valori decimali la vera somma sarà: 312.6 (313) e 4.6 (5) risulta essere 317.2 (317).

9.4. BILANCI PREVISIONALI

Le immagini qui sotto potrebbero non essere visualizzate bene con il browser, ma se le immagini vengono stampate risultano sicuramente leggibili.

Il primo anno di produzione prevede un fatturato di L.1.010 ML con una perdita di esercizio L.276 ML acquisendo due sole commesse.
Il secondo anno, con due nuove commesse, verrà saturato circa il 50% della capacità produttiva di un turno con un attivo di L.254 ML.
Successivamente, l’acquisizione di nuove commesse porta l’utile della società oltre 1 miliardo.
La simulazione indica un fatturato del quarto anno di oltre L.5 miliardi, con la saturazione del primo turno di produzione e il ricorso ad un secondo turno per circa metà dell’anno. L’utile sale a L.1,6 miliardi.

Nello stato patrimoniale ci sono due voci da tenere in particolare considerazione: banche c/c passivi e disponibilità liquide.
La prima presenta un picco nel secondo anno di L.317 ML che viene completamente assorbito nel quarto. A carico di tali debiti finanziari a breve incide notevolmente la chiusura dei primi due esercizi in perdita; la gestione in questo periodo genera un flusso di cassa negativo pari a L.5 ML nel primo e L.313 ML nel secondo, da cui il valore di L.317 ML. Il flusso di cassa negativo si contrappone a una primo flusso di cassa positivo del terzo anno (L.302 ML) che permette di coprire gran parte dei debiti finanziari a breve, anche se sarà solo nel quarto anno che il flusso di cassa coprirà interamente quel valore residuo di L.16 ML.
Il valore ipotizzato residuo del flusso di cassa (L.977 ML) viene registrato nelle disponibilità liquide, idem per l’anno successivo dove il flusso di cassa essendo positivo e non essendoci altri debiti a breve da coprire dagli anni precedenti, viene interamente portato in quella voce incrementando il valore a L.981 ML e L.2.193 ML rispettivamente nel terzo e quarto anno.
Le cose chiaramente inizierebbero a cambiare con la distribuzione degli utili che si renderebbe possibile nel quarto e nel quinto anno.
Ritornando ai valori iscritti nella voce “disponibilità liquide” è importante sottolineare che nella pratica è poco verosimile avere dei valori di cassa e Banca c/c attivi di queste dimensioni. In una situazione reale l’impresa provvede a fare opportuni investimenti profittevoli, in immobilizzazioni (siano materiali che finanziarie) vincolando il capitale nel lungo periodo.

La voce “Banche C/C passivi” riflette tutti i fabbisogni di liquidità che non sono coperti dal versamento di mezzi durevoli. È fondamentale porre attenzione all’entità del suo valore, il quale non deve superare i limiti imposti dagli affidamenti che è possibile ottenere. L’interesse che viene applicato dipende dalla modalità utilizzata per la copertura del fabbisogno finanziario:
- es. 7% attraverso l’utilizzo di un fido bancario;
- es. 12% attraverso l’utilizzo di uno scoperto di c/c.
Nel caso in questione è stato ipotizzato l’utilizzo di un fido bancario dietro la presentazione delle dovute garanzie.

9.5. CONSIDERAZIONI FINALI
Con riferimento agli indici presenti nell’ALLEGATO N. 4 possiamo fare delle valutazioni sulla situazione finanziaria e reddituale dell’attività.

9.5.1. Valutazione finanziaria
La situazione finanziaria complessiva dell’impresa è difficile nella fase di avvio della produzione (2001 e 2002). In questa fase è necessario tenere in considerazione alcuni aspetti di una certa rilevanza:
- La produzione ha inizio nel secondo anno di attività;
- La perdita a fatturato zero registrata nel primo anno, va ad incidere sulla gestione del secondo, già particolarmente critica per l’avvio della produzione.
Nonostante alcune difficoltà in tale periodo, gli indici finanziari fino ad ora utilizzati hanno evidenziato una situazione aziendale che, in modo crescente, presenta le seguenti caratteristiche:
- Ottima disponibilità crescente di mezzi finanziari propri;
- Capacità dell’azienda a finanziarsi con capitale proprio;
- Capacità a soddisfare i debiti a breve scadenza, soprattutto bancari, attraverso l’utilizzo delle disponibilità finanziarie liquide o liquidabili a breve;

Questi indici forniscono nell’insieme un’informazione positiva per quanto riguarda la capacità dell’impresa a far fronte ai propri impegni finanziari, ossia alla sua solvibilità immediata. Tuttavia, al fine di non ignorare eventuali situazioni che a lungo andare potrebbero compromettere anche la situazione finanziaria, si procede con il considerare anche la struttura reddituale con appositi indici.

9.5.2. Valutazione reddituale
La situazione reddituale rilevata attraverso gli indici mette in evidenza:
- Un’ottima redditività del capitale messo a disposizione dagli azionisti in quanto l’investimento nell’azienda è certamente più remunerativo di quanto ottenibile dagli investimenti privi di rischio;
- Ottimo il ritorno dell’investimento;
- Presenza di oneri finanziari contenuti in quanto l’interesse corrisposto ai terzi (Istituti di credito) è inferiore al costo del denaro a breve termine e inferiore al ROI;
- Le vendite sono caratterizzate da ottimi margini.

9.5.3. Conclusioni
Non è stata effettuata una valutazione patrimoniale per indici in quanto, rotazione delle materie prime, rotazione dei prodotti finiti, rotazione dei debiti verso fornitori, rotazione dei crediti verso clienti vengono dati come presupposti del foglio di calcolo (Prospetto 1).
Aspetti rilevanti che caratterizzano la simulazione:
- L’impresa inizia ad essere produttiva a partire dal secondo anno (2001);
- Il fatturato stimato nel primo anno di produzione è molto conservativo rispetto ai ricavi di vendita obiettivo;
- Supponiamo che ci sia un mercato pronto a recepire il prodotto.
A fronte di tali condizioni, l’impresa presenta una situazione reddituale molto buona, un po’ precaria è la struttura finanziaria i primi due anni (fase più delicata) che viene recuperata velocemente grazie alla presenza di margini elevati.
Da queste valutazioni si mette in luce una struttura sana, un’azienda solvibile nel lungo periodo che non dovrebbe incontrare difficoltà per la concessione di prestiti o per intrattenere rapporti commerciali. Alla luce dei parametri ipotizzati, un netto miglioramento finanziario nel secondo anno può derivare dal rafforzamento della funzione commerciale per potersi garantire un fatturato più elevato nel primo anno di produzione.

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